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La carità di Narciso

Su consiglio di Rag, che accetto molto volentieri, apro la prima Gallery su Ph.me nella quale immetterò i vari progetti che cerco di seguire nel mio piccolo e sfrontato percorso fotografico. In breve,  per chi non mi conosce, sono uno che tenta in tutti i modi di sublimare il demone interiore che sento dentro, senza per questo soffocarlo nella banale quotidianità, tomba di qualsivoglia tentativo di creatività interiore.

Per lo più tento sublimazioni con la musica, ma adorando l’arte pittorica e grafica ho trovato nella fotografia uno sfogo “visivo” che la musica non riesce ad appagare. Tutte le mie riflessioni sull’arte quindi, che oramai faccio e rifaccio ogni giorno, sono confluite in un lavoro fotografico che mi piace pensare in fieri.
La realtà è che sono arrivato alla consapevolezza che il linguaggio visivo non mi è consono poiché non è molto istintivo. Insomma, per spiegarmi in poche parole, quando sento qualcosa dentro, sento di tirarla fuori in due modi: o cantando (prima occupazione) o scrivendo musica (seconda occupazione). MAI fotografando! Pertanto per una sorta di onestà egoistica ed  intellettuale nei miei confronti ho compreso che l’arte fotografica per me è semplicemente una valvola di sfogo per ricercare il puro diletto dei MIEI occhi, cercando di creare fotografie che semplicemente soddisfino  il mio sentire.
Il mio punto fisso è: perché dovrei fare questa foto? PERCHE'?
Il resto, TUTTO il resto, è semplicemente strumento atto a… discorso lungo che ho già sviluppato in altri lidi che utilizzo ora, in uno spudorato copia/incolla per esprimere con alcune “massime” alcuni concetti a me cari:

_[…]Il bello del digitale è che sta mostrando a tutti “_la falsità dell’arte”. Ma questo non significa che l’arte sia infingarda, ma che l’arte NON è - e MAI deve essere – paragonata alla REALTA' dalla quale essa prende forma!

L’arte è pura sublimazione, o almeno questo è il pensiero nato dalla tradizione che ci accompagna, e come tale non va mai confusa con una supposta riproduzione della realtà la quale, essendo la realtà stessa sfuggevole e irriproducibile per definizione, risulterebbe sterile, falsa (questa si!) e assolutamente inutile."

"[…]l’arte presume lo sfruttamento della realtà circostante per la comunicazione di sé attraverso codici accettati di svariata natura. L’arte crea una realtà fittizia, unica e circoscritta e questa realtà viene creata appositamente dall’Artista (termine che oggi giorno può comprendere più persone, unite in Team).

All’utente finale è lasciata solo la decisione se essere pervaso da questa nuova realtà, viverla profondamente, scandagliarla e lasciarsi scandagliare da essa, o se abbandonare tale lettura.

All’artista poco importa. Lui l’ha fatto per sé. Solo dopo, semplicemente perché ne ha sentito la necessità, ha abbandonato la sua creatura al pubblico ludibrio.

Pura carità di un narciso."

"[…]La fotocamera, l’obiettivo e la tecnica sono SOLO STRUMENTI!
SOLO STRUMENTI!
Tre volte: SOLO STRUMENTI! […] Le tue fotografie non posso essere solo uno steinway accordatissimo su cui improvvisa un tema senza capo ne coda, che ne sò, il sottoscritto (al piano faccio semplicemente pena…)!
Deve essere la narrazione coerente di un pensiero, di un tuo pensiero, attraverso una forma precisa e comprensibile. Poi se suonato con la Bontempi sono certo non renderà assolutamente, anzi magari renderà la tua idea confusa, ma la sostanza, la VOLONTA', in fondo c’è. E appena avrai a disposizione lo steinway, se è quello che veramente ti serviva per narrarTI, questa volontà apparirà nella sua completezza; anzi, magari lo strumento ti aiuterà ad AVANZARE nella tua ricerca, sulla tua strada.
Ma solamente perché essa, anche se si addentra in un paesaggio nebbioso ed incerto, è quella che tu stai volontariamente e razionalmente tracciando e che, soprattutto, vuoi raccontare a te stesso, per non perderti davvero nulla durante questo fumoso stroardinario cammino."

_Taken from my blog Contrappunti Critici
_

Per quanto mi riguarda sto ora arrivando al punto che quando alzo la macchina fotografica sento l’esigenza di “andare oltre” il reale, cioè alzare la fotocamera per MOSTRARMI quanto essa sia FALSA, presumibilmente perché quel che osservo dal semplice mirino NON MI PIACE mai…

Avvio questa mia gallery con un nuovo “progetto”, nato per caso (inutile mentire), mentre ero in una foresta con il mio primo figlio. Mi son divertito e forse è uscito qualcosa di interessante.  Ho messo le foto singole e poi come dovrebbero apparire su una ipotetica parete. Inoltre ho aggiunto uno scatto di un nuovo percorso che potrei proseguire, se ho voglia…
A voi!

Ah, sono solito fare soste “riflessive”, fra una serie fotografiaca e l’altra, di parecchi mesi quindi non aspettatevi aggiornamenti costanti.
Lo so, vi ho dato una buona notizia… 🙂

Per commenti, scrivimi ad andrea (punto) idini (at) gmail (punto) com. Static web, no cookies collected.